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Pesaro 2024, Capitale della Cultura (immersiva)

“La natura della cultura” è il payoff di Pesaro 2024. Il capoluogo marchigiano si è aggiudicato il titolo di Capitale della Cultura con un articolato programma di iniziative ed eventi, alla ricerca di una simbiosi tra espressioni artistiche e contesto ambientale. Città cara ai melomani, quest’anno Pesaro ha affiancato al tradizionale Rossini Opera Festival una serie di ricerche legate all’immersività nelle sue varie declinazioni (realtà aumentata, ambienti digitali, performance interattive). In questo post ripercorreremo alcune delle esperienze più significative: da Marina Abramović a Sakamoto, con qualche anticipazione sui mesi a venire.

Marina Abramović, The Life. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Una Biosfera di contenuti

La forma simbolica della sfera è ormai, insieme a Rossini, parte dell’identità culturale di Pesaro. In Piazzale della Libertà, sul lungomare, troneggia una Sfera grande di Arnaldo Pomodoro, soprannominata affettuosamente “Il Pomodoro” o “La Palla”. Alla scultura monumentale si sono aggiunte due sorelle digitali.

Inaugurata quest’anno a Piazza del Popolo, la Biosfera, installazione scultoreo-digitale unica in Europa con i suoi 4 metri di diametro e oltre 2 milioni di Led, è il simbolo di Capitale della Cultura. A progettarla sono stati Federico Rossi (professore associato in architettura digitale alla London South Bank University) e Andrea Santicchia (artista transdisciplinare e docente presso il corso di Interaction Design allo IUAV) di Artifact Studio. La Biosfera propone tutti i giorni, a rotazione, una serie di contenuti. La prima opera è Pesaro 2024, che punta alla valorizzazione del territorio e della cultura della città. Sulla superficie sferica vengono visualizzati video a 360° del patrimonio paesaggistico, storico, artistico-culturale. La seconda opera, Data Visualization Climate Change, trasforma dati e algoritmi da entità astratte in visualizzazioni e simulazioni che stimolano una riflessione sulla relazione uomo-pianeta. La terza opera, Materia, è una scultura generativa, condivisa e collettiva, nata dall’interazione con gli spettatori, i cui movimenti sono tracciati in tempo reale.

La Biosfera in Piazza del Popolo, Pesaro. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Recentemente la Biosfera si è arricchita di due nuovi contenuti, sviluppati appositamente per Pesaro 2024. In AI Dream un algoritmo addestrato sulla base di dataset naturali genera immagini di fiori e paesaggi, frutto di una sorta di immaginazione umana e collettiva. Infine Nebula è un’opera interattiva che trasforma il suono in materia vibrante, creando una profonda sinestesia tra musica e immagini, che reagisce agli impulsi sonori in tempo reale, producendo configurazioni dinamiche di particelle tridimensionali che si muovono nello spazio.

Oltre ai contenuti fissi, sono previsti interventi site-specific: progetti artistici, musicali o scientifici nati da collaborazioni con artisti, musicisti, designer, ricercatori, scuole e altri enti.

La Biosfera in Piazza del Popolo, Pesaro. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Ecosistemi musicali in Sonosfera

Collocata a Palazzo Mosca, sede dei musei civici, la Sonosfera è un anfiteatro tecnologico unico al mondo per l’ascolto immersivo di ecosistemi e musica. Il pubblico è seduto in una doppia cavea costruita per essere acusticamente perfetta, isolata dall’esterno e completamente fonoassorbente all’interno. Il suono proviene da 45 altoparlanti che si combinano, creando al centro un campo sonoro sferico molto prossimo alla realtà. Gli spettrogrammi del suono e i contenuti audiovisivi sono proiettati a 360° ad altissima definizione.

In programma sono previste diverse esperienze. Frammenti di estinzione nell’orologio climatico è un’immersione nei paesaggi sonori delle foreste primarie equatoriali di Amazzonia, Africa e Borneo, corredati da una serie inedita di dati scientifici aggiornati sullo stato del pianeta e sui pericolosi mutamenti della biosfera già in atto. Raffaello in Sonosfera racconta invece l’arte del maestro urbinate attraverso il suono tridimensionale e la visione a 360°, permettendo di immergersi nel ciclo di affreschi nella Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani.

Raffaello in Sonosfera. Coypright: Alex D'Emilia. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Inoltre in primavera la Sonosfera ha ospitato in residenza Twin Color, un progetto del musicista elettronico Murcof con l’ingegnere del software creativo Simon Geilfus. Insieme hanno dato vita a un universo audiovisivo interattivo e generato proceduralmente, composto di ambienti ultrarealistici, naturali e non, intrisi di fantascienza, con una colonna sonora retrofuturistica.

Abramović e Sakamoto al Centro Arti Visive

Il Centro Arti Visive Pescheria ha presentato due esperienze XR di rilevanza internazionale. Lo scorso giugno è approdata (virtualmente) Marina Abramović con The Life, una performance in mixed reality prodotta da Tin Drum, già presentata in esclusiva alle Serpentine Galleries di Londra nel 2019. I visitatori hanno sperimentato, per 19 minuti, un incontro allo stesso tempo intimo e digitale con l’artista, grazie al mix tra elementi reali e virtuali: obiettivo della performance è infatti quello di indagare “il concetto di assenza materiale”.

Marina Abramović + Tin Drum, The Life, Centro Arti Visive Pescheria. Coypright: Culto Productions. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Tra agosto e settembre, sempre Tin Drum ha invece proposto Kagami di Riūichi Sakamoto: 60 minuti di musica per l’ultima performance del maestro recentemente scomparso, quasi un testamento artistico. Kagami è una fusione innovativa di fotografia, riproduzione video-artistica e realtà aumentata. Durante la performance, il pubblico indossava dispositivi ottici per una visione immersiva della magistrale esecuzione del compositore. La tecnologia ad alta definizione ha permesso di eliminare ogni barriera tra opera, pubblico e artista.

Riūichi Sakamoto + Tin Drum, Kagami, Centro Arti Visive Pescheria. Coypright: Culto Productions. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Prossimamente: FGR in realtà aumentata e Rimini Protokoll

Il 4 agosto, al Parco Miralfiore, la Filarmonica Gioachino Rossini ha dedicato un concerto-tributo al compositore Maurizio Fabrizio. Intitolato La FGR in realtà aumentata, lo spettacolo avrebbe dovuto proporre un’interazione così descritta: “Abbiamo tutti in mente strumenti digitali come Google maps, che possono introdurre virtualmente l’utente in una realtà che riproduce in maniera amplificata quella in cui si trova normalmente. Nel concerto si tenterà qualcosa di simile, con la partecipazione del pubblico, ovviamente”. Per motivi ambientali, l’esecuzione si è invece svolta in maniera tradizionale, senza alcuna interazione da parte del pubblico. Ma l’appuntamento con la realtà aumentata è soltanto rimandato giacché, ci informa la FGR, l’idea è quella di “portare un concerto, o l’esperienza di produzione del concerto, e del suono che lo costituisce, verso una fruizione aumentata da parte del pubblico”, senza necessariamente utilizzare hardware o dispositivi, semmai proponendo un nuovo approccio all’ascolto, al fine di realizzare un’esperienza “mai attuata in Italia”.

Anfiteatro Parco Miralfiore, Pesaro. Copyright: Luigi Angelucci. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Certo è invece l’appuntamento, dal 3 al 16 ottobre, con Remote Pesaro, esperienza a cura di Rimini Protokoll. Il progetto, parte della serie itinerante Remote X, intende sollevare una riflessione su intelligenza artificiale, big data e nostre capacità predittive. Un gruppo di 40 persone passeggerà per la città indossando un paio di cuffie, guidato da una voce registrata. L’esperienza vuole portare a interrogarsi su come vengano prese le decisioni collettive. Come agisce l’essere umano quando è guidato da un algoritmo? Le persone coinvolte si osservano a vicenda, prendono decisioni individuali, ma al tempo stesso costituiscono parte integrante di un gruppo. Lungo il percorso, registrazioni binaurali e musiche cinematografiche forniscono la colonna sonora del paesaggio urbano, mentre il viaggio attraverso la città si trasforma in un film collettivo.

Rimini Protokoll, Remote Pesaro. Fonte: ufficio stampa Pesaro 2024

Spostandosi di città in città, ciascuna versione site-specific di Remote X si basa sulla drammaturgia del luogo precedente. Il contributo di Capitale della Cultura 2024 alle arti immersive consiste quindi, concretamente e metaforicamente, in un flusso ininterrotto di dati ed esperienze che legheranno ancor di più Pesaro al panorama internazionale.

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Vincenzo Pernice
Assegnista di ricerca, PNRR CHANGES Spoke 2 WP4

Dottore di ricerca in Visual and media studies, svolge Oltre le quinte: progettazione di uno storytelling multimediale per comunicare e valorizzare nuove esperienze performative e il patrimonio teatrale italiano.

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