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Mindpolis 1.0, per un teatro transmediale e partecipativo

Pubblichiamo una presentazione di Mindpolis 1.0, progetto teatrale di Emilia Agnesa (co-autrice, scrittrice e drammaturga) e Nenad Glavan (co-autore, direttore artistico, regista e scenografo). Si tratta di un’esperienza digitale e transmediale strutturata in più fasi, al cui centro è un testo drammatico diverso per ciascuna replica, ma sempre recitato in una performance multimediale con un’installazione scenica cinetica fluttuante. Mindpolis 1.0 consiste in un’app mobile con 22 racconti brevi e lunghi, 33 questionari, 55 chat room, una speciale chat Gpt con personaggio IA Marco Polo, 11 modelli 3D animati di regioni con 55 modelli di città. Lo spettacolo è preceduto da 11 eventi live con un moderatore che di seguito sono integrati nella performance attraverso il video misto con due webcam in scena e altro VJ-ing. Sono stati composti 11 brani di musica elettronica e 55 design sonori. Sono presenti 11 variazioni costumistiche modificabili.

La prima assoluta si è tenuta il 20 marzo 2023 presso il Museo d’arte Contemporanea Zagabria (MSU Zagreb). Da allora l’evento è stato presentato in diversi festival, rientrando nella selezione ufficiale di Euroregional Theatre Festival in Timisoara – TESZT (2024) e aggiudicandosi il premio Best Performance al Chamber Theatre Festival “Golden Lion” – UMAG (2024).

La struttura dell’evento multimediale esteso Mindpolis 1.0 si sviluppa attraverso diversi media, spazi e fasi. Nel primo livello si presenta come un’applicazione mobile che attraverso un sistema intelligente trasforma lo spettatore in un prosumer, colui che contemporaneamente consuma e produce i contenuti dei media che utilizza. In seguito, il sistema seleziona i migliori candidati che continuano a partecipare alla creazione dell’opera teatrale. I selezionati si intrecciano con gli autori e gli interpreti e diventano parte integrante dello spettacolo: costruendo creativamente il contenuto, dialogando o commentando la trama, come un antico coro. Alla fine, tutti insieme diventano come un’ampia assemblea che predispone e discute i temi e i materiali presentati in scena. Autori, interpreti e spettatori, in un’elevata frequenza d’interazione, alternano reciprocamente i propri ruoli nelle varie congiunture di questo gioco collettivo.

Il progetto trova la sua ispirazione nelle narrazioni ramificate dell’opera letteraria Il Milione, ovvero i diari di viaggio di Marco Polo, le cui storie frammentate riecheggiano nella struttura modulare del mondo di Mindpolis. Tale combinatoria, di calviniana memoria oltretutto, organizza delle architetture drammatiche le cui scene aprono questioni psicologiche più profonde e più attuali dal punto di vista sociale e, infine, bioetico.

L'applicazione

Questa avventura a più livelli inizia con l’app Mindpolis, a cui si può accedere tramite un codice segreto. All’inizio ci sono dei brevi questionari, in base ai quali il sistema genera una città adatta a ogni singolo partecipante, per poi indicare la regione corrispondente. Questi avatar iniziano un viaggio costellato di storie insolite, che coinvolgono anche altre città, e quindi altri partecipanti, nelle fitte trame di una vera Odissea multimediale.

L’interazione però continua: tramite il caricamento di foto, video, registrazioni sonore o disegni, i giocatori accettano la sfida di poter costruire e persino diventare la “città” vincitrice della propria regione. Come premio possono vincere un incontro al Museum con l’Introduttore del Prologo, la cui profezia e rivelazione apre la strada a ulteriori progressi. È necessario solo seguire le istruzioni che arrivano nelle notifiche.

Attraversando storie, questionari, chat e missioni, gli utenti si conoscono e cooperano per acquisire le abilità di Mindpolis e attraversare con successo il labirinto di allegorie e luoghi mitici, lottando per il passaggio alla finale. Ci vogliono concentrazione, forza di volontà e acume per trasmettere il proprio fervore creativo all’app, per diventare così parte attiva della messinscena di Mindpolis 1.0. La ricompensa è incommensurabile se la posta in gioco è adeguata: lo spettatore diventa indirettamente attore, scrittore, regista o scenografo di una possibile opera teatrale, che, a volte, è più grande della vita stessa.

Per accedere all’applicazione, dopo l’installazione, è necessario richiedere il codice segreto via email: enter@mindpolis.eu

Lo spettacolo

In una chat virtuale, nel mezzo delle trasformazioni, si svolge un tagliente duello mentale tra avatar con soprannomi significativi: lui Marco Polo (interpretato da Franceso Bonomo) e lei Kublai Khan (interpretata da Giorgia Salari). I due sono l’ego e l’alter ego, il narratore e l’ordinatore, il creatore e l’esecutore all’interno di un gioco di ruoli alternato fra forti tensioni e scontro di opinioni, nella lotta per l’ultima parola e l’ultimo giudizio. 

Il duello diventa via via lo specchio di una doppia identità, una diplopia, con una faccia e un rovescio nati in simultanea. Da una voce sembra nascere la doppia voce, la polifonia dalla monodia. Protagonista e antagonista si fondono in un unico attore, che si rivela essere un nudo Edipo contemporaneo destinato all’inevitabile parricidio, al tradimento del creatore, benché privato del giudizio celeste e in uno scisma razionale tra liberazione e colpa.

L'installazione

L’installazione scenica è realizzata come una composizione cinetica fluttuante che viene gradualmente costruita ponendo una serie di portali in un equilibrio che consente rotazioni indipendenti di ogni singolo elemento. La struttura portante in alluminio leggero offre maggiore mobilità e manipolazione. Il resto dell’installazione è costituito da un materiale semitrasparente che cattura le proiezioni video offrendo allo stesso tempo visibilità agli altri piani. Altri elementi scenici variano da rappresentazioni geometriche a figurali adattandosi all’azione scenica: allegorie, realtà virtuali, casa, varie istituzioni e rappresentazioni simboliche.

Nella composizione climax di un formato più grande vengono utilizzate superfici al neon, fibre ottiche, 3D mocap, rotazione, oggetti di scena, in una sinestesia di luci e suoni.

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Emilia Agnesa
Attrice, autrice e insegnante di latino e greco

Laureata alla specialistica in Filologie Classiche e Storia dell'Antichità e docente abilitata di latino e greco, si forma come attrice al Teatro Massimo di Cagliari e partecipa a produzioni teatrali e cinematografiche. Nel 2021 si diploma con lode in Drammaturgia e Sceneggiatura all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma.

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Nenad Glavan
Regista, scenografo, produttore, drammaturgo, docente e artista multimediale

Laureato con lode in Istituzioni di regia (Arti e scienze dello spettacolo) all'Università La Sapienza di Roma, dove consegue anche la laurea specialistica con lode in Regia digitale (Saperi e tecniche dello spettacolo digitale) e si iscrive al dottorato in tecnologie digitali. Dal 2021 è responsabile dei Programmi di Nuovi Media del Museo d'Arte Contemporanea di Zagabria. È presidente in due mandati della Multimedia e Intermedia dell'Associazione Nazionale Croata d'Arti Applicate, delegato del PSI (Performance Studies International).

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