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Intelligenza artificiale generativa: una nuova Musa per il teatro contemporaneo

Nel corso della storia, il teatro ha sempre abbracciato le innovazioni tecnologiche per arricchire la propria espressione artistica. Dall’introduzione dell’illuminazione elettrica alla fine del XIX secolo, alla rivoluzione digitale del web 3.0 degli ultimi anni, la scena teatrale si è costantemente evoluta, integrando nuovi strumenti per ampliare i confini della narrazione e della rappresentazione. Oggi, stiamo assistendo all’alba di una nuova era creativa, guidata dall’intelligenza artificiale generativa.

L’IA Generativa al servizio dell’apparato visuale

L’intelligenza artificiale generativa, un ramo dell’IA capace di creare contenuti originali, sta rapidamente emergendo come uno strumento rivoluzionario in diversi campi artistici, e il teatro non fa eccezione. In particolare, la  capacità di queste tecnologie di generare immagini sta aprendo nuove frontiere nella progettazione scenografica, nella creazione di costumi e nella visualizzazione di concetti artistici.

L’IA generativa sta rivoluzionando il processo di creazione scenografica. Strumenti come Midjourney, DALL-E o Copilot permettono agli scenografi di visualizzare rapidamente molteplici concept per un’ambientazione, sperimentando con stili, epoche e atmosfere diverse con un semplice input testuale. Questo non solo accelera la fase di ideazione, ma apre anche possibilità creative precedentemente inimmaginabili.

Immagine realizzata con Midjourney

Allo stesso modo, nel campo del costume design, l’IA generativa offre un potente strumento per esplorare e visualizzare concept in modo rapido ed economico. I designer possono utilizzare questi strumenti per generare bozzetti di costumi basati su descrizioni specifiche, combinando elementi storici, culturali e fantastici. Non solo. Come ampiamente dimostrato dalla sottoscritta e da Vincenzo Pernice nell’articolo Nostra Dea di Massimo Bontempelli: prova costumi con l’IA, è possibile perseguire una interessante ricostruzione dei capi immaginati dall’autore, anche in funzione di un’eventuale messinscena guidata da intenti filologici.

A Sx: immagine realizzata con Midjourney

Infine, l’IA generativa sta dimostrando il suo valore anche nella creazione di materiale promozionale per produzioni teatrali. Designer grafici e responsabili marketing possono utilizzare questi strumenti per generare rapidamente concept visivi per locandine, programmi di sala e contenuti per i social media. 

Un esempio interessante sono le locandine di Noah Veltman che – partendo dalle descrizioni delle locandine del film al cinema – ha realizzato dei poster alternativi. 

Rielaborazione con l’intelligenza artificiale di “Ritorno al Futuro” – Fonte infodata.ilsole24ore.com

Regia e drammaturgia: il caso THEaiTRE

Forse meno ovvio ma altrettanto potente è l’impatto dell’IA generativa sul processo creativo di registi e drammaturghi. Questi strumenti possono essere utilizzati per visualizzare scene o momenti chiave di un testo, fornendo nuove prospettive e stimoli creativi. 

Ne è un caso emblematico l’esperimento THEaiTRE, realizzato nel 2020 dall’Università Carolina di Praga in collaborazione con l’Accademia delle Arti performative di Praga e il teatro Svanda, offre un esempio provocatorio di come l’IA possa influenzare la drammaturgia e la regia teatrale. 

Utilizzando il modello generativo GPT-2, i ricercatori hanno creato un’intera sceneggiatura generata dall’intelligenza artificiale, successivamente messa in scena da attori professionisti. Questo approccio innovativo ha prodotto risultati inaspettati, generando temi come la solitudine, l’amore e la sessualità, ma con una prospettiva unica e a volte distorta. 

La trama, incentrata su un robot protagonista che interagisce con personaggi umani in scene non sequenziali, ha sfidato le convenzioni narrative tradizionali. Sebbene il risultato manchi della profondità emotiva e della coerenza tipiche delle opere umane, l’esperimento ha aperto nuove possibilità creative, stimolando  riflessioni sul ruolo dell’IA nella creazione artistica e offrendo ai registi e drammaturghi spunti per esplorare  narrazioni non convenzionali e prospettive alternative sulla condizione umana e robotica.

Questioni aperte: etica e intelligenza artificiale

L’integrazione dell’IA generativa nel processo creativo teatrale solleva importanti questioni etiche che meritano un’attenta riflessione. 

In primo luogo, emergono complesse problematiche legate ai  diritti  d’autore e alla proprietà intellettuale: chi detiene i diritti su un’opera generata dall’IA? Come si tutela il lavoro degli artisti umani che interagiscono con questi sistemi?  Altrettanto cruciale è la questione dell’autenticità e dell’originalità artistica: in che misura un’opera creata con l’ausilio dell’IA può essere considerata autentica espressione artistica? Queste tecnologie rischiano di standardizzare la produzione creativa o, al contrario, possono ampliare i confini dell’espressione artistica? 

Infine, l’impatto sui ruoli professionali tradizionali non può essere sottovalutato: come evolveranno le figure di scenografi, costumisti e drammaturghi in questo nuovo contesto tecnologico? Sarà necessario ripensare la formazione e le competenze richieste nel settore teatrale?

Queste domande non hanno risposte semplici, ma è fondamentale che la comunità teatrale e quella legata alla ricerca le affronti proattivamente per garantire un’integrazione etica e sostenibile dell’IA al servizio del processo creativo.

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Giulia Rossi
Assegnista di ricerca, PNRR MUSA Spoke 5, WP 7

Di formazione multidisciplinare, la sua attività di ricerca si concentra sull'utilizzo delle tecnologie afferenti al Web 3.0 al servizio delle Humanities

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